Un tumore metastatico è un tumore secondario la cui diffusione avviene in zone anatomiche differenti dalla sede originaria del tumore primario. Le cellule cancerose, distaccandosi dal loro punto di origine, possono spostarsi attraverso il sistema linfatico e circolatorio, insediandosi in altri organi e tessuti del corpo, dando così luogo alle metastasi.
Tra gli organi più frequentemente colpiti da metastasi vi sono le ossa, soprattutto la colonna vertebrale, il bacino, i femori, le costole e la teca cranica, oltre ai polmoni, alla pleura, ai linfonodi, alla pelle, al fegato e, più raramente, al cervello1.
Il carcinoma mammario metastatico, noto anche come tumore al seno di IV stadio, è una forma tumorale che ha origine nel seno e si diffonde in altre regioni del corpo mantenendo, però, le stesse caratteristiche del tumore primario.
I fattori che possono portare allo sviluppo di metastasi possono essere per esempio l'età in cui compare il primo tumore, le sue caratteristiche molecolari, lo stadio iniziale e la presenza di eventuali mutazioni genetiche2.
Uno studio scientifico del 2022 evidenzia che in Italia le pazienti con tumore al seno metastatico sono state 52 mila. Questo dato ci ricorda quanto sia diffusa questa patologia e quanto siano fondamentale lo screening e la diagnosi precoce per individuare la malattia nelle sue fasi iniziali3.
Grazie ai recenti avanzamenti della ricerca scientifica, le cure per il tumore metastatico al seno si sono notevolmente perfezionate, garantendo una maggiore efficacia. Con la terapia oggi è possibile rallentare la progressione della malattia migliorando la qualità della vita delle pazienti, con un conseguente aumento significativo della sopravvivenza.
Le terapie a bersaglio molecolare e gli anticorpi monoclonali sono ad oggi le più avanzate e comunemente impiegate per gestire al meglio la malattia4.
È il tipo più comune di tumore al seno. Quasi il 70% delle diagnosi di carcinoma mammario formulate ogni anno risultano positive per l’espressione di proteine HR, mentre esprimono poche o nessuna proteina HER2 (tumore noto come HR+/HER2-, HR positivo HER2 negativo)5.
I sottotipi di tumore al seno si differenziano in base alle diverse mutazioni e ai recettori presenti sulle cellule tumorali6.
Per tumore al seno triplo negativo (TNBC) si intendono quei tumori che hanno tendenza alla metastatizzazione e alla progressione dopo il trattamento, e rappresentano circa il 15-20% dei casi di carcinomi mammari.
Viene chiamato “triplo negativo” a causa dell’assenza di tre recettori solitamente presenti sulla superficie delle cellule tumorali ossia i recettori per gli estrogeni, per il progesterone e il recettore HER2.
Tuttavia, a causa di questa mancanza, il TNBC non risponde alle terapie ormonali o ai farmaci diretti contro HER2, rendendo la chemioterapia il trattamento standard anche se presenta rapide ricadute.
Solo di recente sono stati sviluppati nuovi trattamenti, come l'immunoterapia e farmaci a bersaglio biomolecolare, che hanno migliorato le prospettive di cura per le pazienti con TNBC metastatico (mTNBC)7.
Ciononostante, tali opzioni sono limitate a specifiche caratteristiche del tumore e vengono impiegate principalmente come trattamento di prima linea.
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